mercoledì 7 febbraio 2018

La NATO prepara la guerra per reprimere movimenti antisistema, la CIA gestisce l'Italia attraverso il SEC, e Di Maio vola negli USA

Di nuovo eccoci al consueto appuntamento del mercoledì. Ops, ha proposito mi sono dimenticato di farvi gli auguri di "San Valentino" un'altra festa consumistica che di amore rappresenta la sua velleità più materilistica che ci possa essere. Infatti, mentre le masse sono distratte da queste feste, dalla partite di calcio e dal gioco a premi di Fabrizio Frizi, della Barbara d'Urso e San Remo, i poteri in essere mantengono lo Status Quo con il "Nuovo Disordine Mondiale" controllando le masse e gestendo le "derive popolari", o meglio "populiste". Gran parte degli Italioti per esempio non sanno che il nostro paese sin dal 1933 è registrato al SEC di Washington D.C. (USA, Securities and Exchange Commission e quindi anziché l'italia è un repubblica libera e una "Società Privata" controllata dagli USA e che la CIA (Central Intelligence Agency) decide chi governa l'Europa, chi deve cadere con un colpo di Stato,  con un inchiesta giudiziaria  o con una lenta prigionia e uccisione come successe ad Aldo Moro.
Sul caso dell'Onorevole Aldo Moro c'è molto da dire, ed io spero che la XXIII Commissione d'Inchiesta presieduta dall' Onorevole Fioroni Giuseppe farà piena luce sulla verità di questo scandalo che coinvolse sia esponenti delle Brigate Rosse, infiltrazioni da parte dei Servizi Segreti e da pezzi dello Stato Italiano identificati dal Giudice Ferdinando Imposimato. Ma ritorniamo alla Costituzione della NATO. Il trattato istitutivo della NATO, il Patto Atlantico, fu firmato a Washington, D.C. il 4 aprile 1949, ovvero nell'immediato secondo dopoguerra, ed entrò in vigore il 24 agosto dello stesso anno. Attualmente, fanno parte della NATO 29 stati del mondo tra i quali anche l'Italia. Cinque dei quali hanno diritto di veto; USA, Inghilterra, Francia, Germania, Belgio.  La NATO ha giocato un ruolo chiave nel nel Kossovo, in Libia, in Iran, in Siria e in Afganistan. Ma oggi l'obbiettivo della NATO è quello di dislocare più truppe in Europa orientale e ciò dimostra che l'Alleanza Atlantica sta preparando nel vecchio continente una mobilitazione delle sue forze armate su larga scala maggiore dai tempi della guerra fredda, scrive il portale norvegese “Steigan blogger”.
Nel nostro paese è come sappiamo una  "Colonia USA" sin dal 1933 nella quale ci sono Venti ordigni americani nella base bresciana di Ghedi che i caccia della nostra Aeronautica possono sganciare in ogni momento. Altri 50 nei bunker Usa di Aviano. Una presenza che costa cara. Con rischi, problemi di spesa e accordi tenuti segreti.  Non è più possibile tenere questi ordigni nel nostro paese con il rischio che vengano utilizzati nell'ipotesi di una guerra tra USA e Russia. Noi non li vogliamo. Gli Italiani non li vogliono. Che gli USA se li prendano e se li portino a casa loro. Non è più possibbile accettare l'egemonia di una certa "Potenza" guidata da un "presidente"  come Donald Trump che dice a Kim Jung Un che egli ha il "Bottone" più grande del suo. Trump a mio parere è un conservatore al soldo del Militar Complex e delle sue Ur Lodges di riferimento. La dimostrazione di ciò è che ha stanziato 575 miliardi di dollari per il Diparatimento della Difesa e sta conducendo una politica protezinistica in quanto ha capito che l'Egemonia USA come potenza economica e militare è in crisi, in una profonda crisi che lo porterà in guerra con la Corea del Nord, Russia e Cina, ora le più grandi potenze temibili all'establisment USA. Donald Trump non è che una "Pedina" dello Stato Profondo che lui afferma di voler combattere, ma che poi alla prova dei fatti si rende conto che non è possibile farlo, in quanto rischierebbe l'incolumità personale, se non l'impeachment. Un'ultima considerazione vorrei esprimerla per Luigi Di Maio del M5S che è volato a Washington per rassicurare gli USA nel caso di un vincita elettorale dei 5 Stelle, ma resto perplesso e preoccupato per la sua dichiarazione di restare nella NATO.

Di Marco Monti

2 commenti:

  1. Tutti i governi degli Stati del mondo civilizzato devono cooperare per il mantenimento della pace universale, anche procedendo al disarmo graduale dell'apparato militare che è basato su armi di distruzione di massa. A tale proposito è proficuo far riferimento alla politica del Vaticano ai tempi di Papa Giovanni XXIII°, il quale scrisse un'accorato appello ai presidenti degli Usa e dell'URSS (Kennedy e Crusciov) affinché non ricorressero all'uso delle armi per la crisi politica della baia dei Porci a Cuba a causa degli insurrezionalisti guidati da Fidel Castro.

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  2. Certo Fabio. A me sembra che non si stia procedendo al disarmo, anzi al riarmo da parte di alcune nazioni come la Corea, l'Iran, e in primis gli USA sempre pronti a mettere le mani avanti per assicurarsi egemonia economica e militare in altri paesi. Il Papa Buono è l'unico Papa che apprezzo fra tutti, ricordati che era anche un Papa massone legato alla sua Ur Lodges di riferimento, mi sembra la Gedulla. Un pace vera non la si può fare con quel matto di Donald Trump. Grazie del commento comunque.

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